Sunday, September 7, 2008

LuckyLuke nel nuovo mondo

All'arrivo nel Nuovo Mondo LuckyLuke si trovo' in una immensa stanza vuota.
Le pareti erano state dipinte da poco e bianche riflettevano la luce intensa diffusa dai vetri.
LuckyLuke non riusciva a abituarsi a quel bagliore vedeva tutto o bianco o nero,lucente o buio.

Non era la prima volta che LuckyLuke avrebbe dovuto riempire la stanza. Vi sono alcune cose che più uno le fa e meglio gli vengono: suonare il violino ad esempio, penso' soddisfatto LuckyLuke.
Altre invece più le fai e meno ne hai voglia gli rispose l'agente della dogana, che come tutti, gli agenti sapeva leggere il pensiero.
LuckyLuke si lascio' perquisire, lascio' che guardassero nei venti chili di bagaglio che aveva trascinato fino a li' come se non fossero suoi.
Questo sono io si diceva, e il doganiere scuotendo la testa diceva: queste sono le tue mutande.

LuckyLuke lo guardo' controluce.
Sembrava disinteressato e un po' annoiato, poteva anche avere ragione. Puo' andare gli disse, benvenuto. Scomparve anzi si dissolse.

LuckyLuke era rimasto solo nella stanza bianca, adesso gli sembrava piu' grande.
Si stese per terra e lascio' che il tempo passasse. Udiva solo il battito del suo cuore e il fruscio del suo respiro. Qualcuno verra' pensava tratti. Ma non aveva fretta.

Infatti, poco a poco, cominciarono a giungere gli altri. Ognuno portava un cestino di domande e una lista di impegni.
LuckyLuke sdraiato per terra li osservava dal basso.
L'impiegato della banca dalle dita lisce e ben curate gli stava chiedendo con accento di Hong Kong: "Quanti soldi mette sul nuovo conto?" Sbavava, risucchiava e ripeteva la domanda. Lo fece un milione di volte, sempre più eccitato. LuckyLuke sussurrava: molti, moltissimi, non si preoccupi. Sembrava la risposta giusta, l'impiegato strofinava le mani soddisfatto. LukyLuke distolse lo sguardo e comincio' a dire di si', nel vuoto, non sapeva bene sí a che cosa.

Apparsero i Colleghi, grandi strette di mano e grandi abbracci. Friggevano salsicce di canguro e parlavano con la bocca piena. Dai lati delle labbra a volte si staccavano briciole di pane che
rimbalzavano sulle piastrelle lucide della stanza e suonavano come se fossero biglie di vetro.
LuckyLuke le raccoglieva e le faceva rotolare, spingendole con il pollice e l'indice. Non riusciva a seguire i discorsi, pero' riconosceva un tentativo di affetto, di solidarieta', erano frasi amichevoli. Lui diceva di si' e sorrideva.

Passarono alcune albe e tramonti che LuckyLuke finse di non contare.

Ed ecco si alzo'.

Comincio' a disfare le valigie.

Da quei venti chili uscirono in fila indiana un corteo di accompagnatori.

Apriva una ballerina, con i capelli crespi, vestita di arancione.
Seguivano un signore coi capelli bianchi, una signora con i capelli bianchi, una donna-ragazza con i capelli scuri e un uomo coi baffi. Chiudeva un pagliaccio con la barba e gli occhialini da intellettuale, e poi due ragazze una riccia e l'altra coi capelli lisci, discutevano come stessero litigando.

LukyLuke sorrise perché sapeva che loro sapevano. E li lascio' entrare nella stanza vuota. I colleghi dovevano essersi addormentati per la differenza di fuso e nel sonno erano spariti.

LukyLuke guardo' la luna che sorrideva e preparo' un caffe'.

Sara' dura, disse la signora coi capelli bianchi e gli occhiali. Aveva l'aria preoccupata.
L'odore di caffe' si diffuse nell'aria e la ballerina dai capelli crespi si fermo' un momento.

Emise un sospiro e fu come se smettesse di sorridere. LukyLuke prese a cantare una nenia e lei riprese a muoversi lentamente con passi incerti.

LukyLuke servi' il caffe' e annui', sara' dura ripete'. Ma non piu' delle altre volte aggiunse il signore con la barba e i capelli bianchi. Sembrava fiducioso.

LuckyLuke annui', non troppo convinto, e il pagliaccio con barba e occhialini prese a discutere con la coppia di ragazze in disparte. Chissa' che si dicevano.

La donna-ragazza dai capelli neri aveva il ventre un po' piu' rotondo e con un gesto si aggiusto' una ciocca ribelle.

5 comments:

Unknown said...

Ciao LukyLuke!! (aka Luca)

Me ha hecho mucha ilusión (intentar) leer tu post, no dejes de contarnos historietas de tu vida cabeza a bajo.

Tu por si acaso agárrate fuerte no te vayas a caer hacia el espacio infinito, y vigila también no te vengan mareos con toda la sangre a la cabeza.

Y resguárdate de funcionarios de aduana y demás gente uniformada.

Cuídate mucho, un abrazo,

Dani

Anonymous said...

Caro Luca,
che commozione leggere il tuo Nuovo Mondo... è così dura emigrare, non importa per cosa fare, è dura.
E ce lo diciamo quando aiutiamo gli immigrati, e ce lo dimentichiamo quando sono i nostri ad emigrare... e ripeterlo, emigrare in più posti, non ci giova.
Raccontaci ancora le tue "avventure", sono così belle, anche se non siamo gli accompagnatori che escono dalla tua valigia ci piace pensarti, anche se lontano: almeno il pensiero è rimasto libero e può volare anche in quel mondo, in quel Nuovo Mondo...
Un vecchio amico, dal Vecchio Mondo.

roxein said...

Un grande in bocca al lupo caro Lukyluke. Chissà se emigro anch'io nel nuovo mondo...con la scusa di venire a trovarti un giorno....chissà.
Un abbraccio e sono qui a leggere le tue storielle.
:) Rò

Lukyluke said...

Dani, Diego y Rossella, mi fa piacere che abbiate letto il mio post.
Prometo agarrarme fuerte para no caerme,
guardare bene nella valigia, che credo contenga molte piu' cose di quelle che io ricordo aver messo e cercare uno studio per Rossella.
Intanto dovresti venire che sistemiamo il giardino :)

A presto e un bacio a tutti e tre
Lu

Penkamuska said...

Estimat LuckyLuke,

Benvingut altre cop a la blogesfera. Per aquí ja trobàvem a faltar els teus posts.

Un petonàs,

Arnau